Relazioni nate Online e Live, cosa sta succedendo?

Relazioni nate Online e Live, cosa sta succedendo?

Oramai lo sappiamo, gli incontri scaturiti da conoscenze fatte online sono moltissime, e sono sempre di più quelli che si avventurano in relazioni amorose con persone conosciute in rete ma abbiamo delle reali stime?



Ricordo quando avevo 16 anni, si uscivano le prime volte e spesso con gli amici si usciva per andare in discoteca proprio per conoscere ragazze, si sa, gli ormoni a 16 anni sono alle stelle e la voglia di conoscere qualcuno, e trasformare questo rapporto in qualcosa di più importante è sempre più forte.


Per conoscere persone del sesso opposto cerano le feste a tema, i compleanni degli amici, le immense compagnie composte da qualche decina di ragazzi, comitive che spesso non erano quantificabili come numero di persone che la frequentavano, c'era chi veniva e chi arrivava, alcuni che erano sempre presenti e altri magari solo nel week end, alcuni solo il pomeriggio fino le 5, altri che arrivavano dopo le 6.

Con l’andare del tempo ho notato proprio una diversità di come è cambiato il rapporto umano e la mutazione delle vere e proprie compagnie.

In centro un tempo si vedevano gruppi numerosi, ora perlopiù una manciata di persone girare assieme, ma da cosa dipende tutto questo?

La maggior parte delle persone over 50 sostiene che la tecnologia ha ucciso ogni forma di comunicazione verbale e abbassato la voglia di relazionarsi live, parlavo con un amico che ha una figlia e sostiene che questa è una generazione di scontenti e che non ha proprio voglia di uscire a incontrare le persone, io credo solo una cosa:

Da che mondo è mondo, la generazione precedente ha da ridire sulla generazione successiva.

Per mio nonno “la sua è stata una bella infanzia”, sempre sottolineando le difficoltà del caso visto che si parla del dopoguerra, ma lui, sapeva cos'era il rispetto, il divertirsi, andare nei fossi a giocare, ecc. ecc. ecc.,… sostenendo che la generazione di mio padre era una generazione che aveva perso i valori, aveva perso l’infanzia poiché non facevano quello che facevano loro.

Per mio padre la sua è stata la generazione migliore, gli anni 70, il dopoguerra era finito, si era in piena ripresa economica, con i buchi nelle scarpe ma con la voglia di correre a giocare, di sbucciarsi le ginocchia, di tornare a casa sporchi e con i vestiti strappati, dove si andava nelle discoteche a ballare, ci si accampava con una tenda un po' dove capitava e si poteva diventare qualcuno o perdersi e non essere nessuno.

Ho vissuto poi indirettamente la generazione a cavallo degli anni 90, essendo nato 1984 ero piccino ma spesso i miei cugini mi portavano con loro e con i loro amici.
Era una generazione che io vedevo come fantastica, avevano 20 anni, avevano le macchine, fidanzate bellissime, anche loro erano amanti delle discoteche, il bar con tutta la compagnia la domenica, si incazzavano per il calcio e ascoltavano la musica degli 883.


Avevo notato però che qualcosa stava già cambiando.

Nel bar dove queste persone andavano, i videogiochi stavano per essere sostituiti con le slot machine, e se da prima era divertente giocare a street fighter, non trovavo così divertente giocare a poker, questa generazione però lo trovavano più interessante; non avevo ancora compreso il fatto che si guadagnassero o si perdessero dei soldi, la cosa che sapevo, è che si poteva nonostante tutto, trovare l’amore in quel bar, tra il rumore delle slot, il tonfo delle prime frecette elettroniche sul tabellone, tra le risate delle persone ai tavoli e tra il tifo delle televisioni a tubo catodico che trasmettevano la partita.

È arrivato il mio momento, la mia adolescenza, un po' tentavamo di emulare la generazione degli ani 90, ma non andava a segno, le compagnie erano numerose ma le possibilità inferiori;
Erano gli anni dove ci si incontrava con compagnie sempre meno numerose, per giocare alla Playstation a casa, in massimo 5 o 6 persone, se non era un videogioco erano giochi di ruolo o giochi di miniature.

Inutile dire che mio padre vedeva la mia generazione come una massa di sfigati, sostenendo che non ci sapevamo divertire ed è questo il vero errore.
Noi ci divertivamo a fare quello esattamente allo stesso modo con la quale si divertivano loro a fare altro e allo stesso modo in cui mio nonno si divertiva a saltare i fossi, i mezzi erano differenti.
L’amore era in bilico tra gli amici e la fidanzata esattamente come loro solo che si conosceva in ambienti diversi, forse più ristretti ma sempre in modo “convenzionale”.

Passa qualche anno e internet viene distribuito alla massa.

Si utilizza internet per accedere alle chat da prima e alle community dopo, ricordo la prima chat italiana, IOL, antagonista di AOL ma solo a livello italiano.
Eravamo poco più di 100 utenti da prima, io avevo 15 anni, ero l’unico dei miei amici ad avere una connessione internet a casa da prima a 28kb e poi la fantastica 56k.

Ho visto un modo alternativo di fare conoscenza con il sesso opposto, ho avuto il mio primo incontro “di chat” con una ragazza di Vicenza, diciamo che le cose non sono andate esattamente come speravo poiché al tempo non esisteva un modo di inviare una foto se non avevi uno scanner ma poco importa… il modo di trovare l’amore stava cambiando.

Da IOL poi sono partite le prime multichat, ricordo Supereva, Tim caffè, Atlantis, Netblog, Badoo, ma anche la nascita dei primi client di chat, C6, MSN, ICQ, IRC (alla quale non sono mai stato appassionato) fino ad arrivare a Skype…

Tutto stava cambiando e il modo di comunicare e trovare l’amore si stava mutando.. non conoscevi più una ragazza perché la trovavi carina ma perché avevate gli stessi interessi..

Arriva Facebook e cambia le regole, da la possibilità agli utenti di scrivere un sacco di informazioni, caricare video, condividere gruppi di interessi e andare a capire bene o male tutto di una persona in base al suo comportamento..

La chat diventa una seconda vita!


La chat era un modo alternativo di conoscere persone che stava andando piano piano a sostituire l’approccio classico dello “scrivimi il tuo numero su un bigliettino”.

Era geniale.

Da lì lo sappiamo cosa è successo, sono nati mille sistemi di messaggistica, e community e la chat è diventata soltanto un componente aggiuntivo di una community escludendo i sistemi di messaggistica diretti.

Ora guardo la generazione di mia figlia essendo diventato padre, mia figlia ha solo 5 anni è vero ma non credo che con il senno di poi denigrerò la sua generazione perché non giocherà a Playstation a casa con gli amici, i suoi amici probabilmente li ritroverà online per giocarci assieme, probabilmente sarà destinata anche lei a conoscere qualcuno in chat in futuro e sicuramente si farà qualche pianto per qualcuno che non ha mai conosciuto di persona, il modo di vedere il futuro è strano per chi appartiene alle generazioni precedenti ma il modo di affrontare i sentimenti e amare è lo stesso.

Ho conosciuto mia moglie a luglio del 2009 su Facebook, ci siamo visti la prima volta a Novembre di quello stesso anno, ci siamo messi assieme a dicembre e ci siamo sposati il settembre successivo; Oggi, 9 anni dopo festeggiamo 9 anni di matrimonio.

La mia probabilmente è una generazione che viene arrestata se mette una tenda nel bosco ma la realtà è che probabilmente il 99,9% delle persone della mia generazione non hanno interesse di farlo.

Sono cambiate le priorità e il modo di fare le cose.

Quanti coppie di fatto si sono conosciute online?

Secondo il Brain Research Institute, almeno 2 relazioni su 5 iniziano proprio grazie all’utilizzo di una piattaforma di incontri online.
L’80% degli utenti di Tinder sottolinea che la principale finalità nell’utilizzare il sito e la chat di incontri è quella trovare un’anima gemella

Secondo una ricerca condotta da Philipp Hergovich dell’Università di Vienna e da Josué Ortega dell’Università di Essex,
i matrimoni delle coppie che si incontrano online sono destinati a durare più a lungo.

Una cosa sicuramente è cambiata!

Se mio padre da piccolo mi raccontava che per ogni uomo ci sono 7 donne ora i dati smentiscono questa leggenda poiché gli iscritti alle piattaforme di Dating o Community risultano essere per il 48 % donne e 52 % uomini secondo l’analitica di Facebook del 2018.

Se avete conosciuto quindi la vostra anima gemella online non vi preoccupate, le statistiche giocano a Vostro favore.